Verona è incantevole, a misura d’uomo, curata, colta e stimolante. Come sempre, per conoscere un luogo servirebbero più giorni, ma anche con una gita in giornata si riescono ad apprezzare molte delle sue bellezze, Arena inclusa.
Iniziamo con alcuni dettagli pratici: Verona si raggiunge agevolmente in autostrada, ma anche con le Frecce e il centro storico è a pochi minuti a piedi dalla stazione di Porta Nuova. Io ho pernottato all’Hotel Fiera, ma ci sono molti hotel di buon livello a prezzi ragionevoli. Si mangia bene un po’ ovunque perché la cucina veronese è molto ricca e varia, ma sicuramente alcuni ristoranti valgono la sosta: la Trattoria al Pompiere, storico ristorante proprio davanti alla Casa di Giulietta (ne ho parlato qui) e la Locanda dei Quattro Cuochi, in una traversa di fianco a piazza Brà. Ho provato anche la Trattoria Pane e Vino, dove si possono gustare piatti tipici veronesi anche rivisitati, incentrati sull’uso dell’Amarone, del baccalà, della carne di Angus e tanta pasta fatta in casa. L’ambiente è tranquillo e informale, con una bellissima affettatrice Berkel rossa e il conto nella norma, con piatti compresi tra i 10 e i 20 euro.
Cosa vedere in una giornata, sicuramente intensa? Consiglio la primavera, così le temperature sono miti, il cielo straordinariamente azzurro e i colori caldi.
Arrivando dalla stazione, si incontrano i Portoni della Brà che immettono in Piazza Brà, dove si trovano il Palazzo della Gran Guardia, il Municipio e l’Arena di Verona. I giardini della piazza sono ampi, curati e accoglienti, adatti per una passeggiata o una tranquilla bevuta. La Gran Guardia è l’edificio che domina la piazza dalla parte opposta all’Arena, il portico è formato da tredici arcate altissime, è stata edificata fra il XVII e il XIX secolo ed oggi ospita mostre e congressi.
L’Arena, simbolo di Verona, è l’anfiteatro romano che vanta il miglior grado di conservazione tra gli anfiteatri antichi, soprattutto grazie alle opere costanti di restauro realizzate fin dal ‘600. Oggi l’Arena ospita spesso importanti concerti di star internazionali e d’estate il festival lirico. Non è inusuale, alla sera verso le 19,30, veder passare in Via Mazzini persone in abito da sera che vanno ad assistere agli eventi dell’Arena. Un sapore d’altri tempi, terribilmente attuale!
Di fianco all’Arena si imbocca Via Mazzini, una delle strade più interessanti per tutti i negozi e le boutique presenti. Lastricata e illuminata, fa tanto salotto buono veronese. In fondo, sulla destra si va verso la Casa di Giulietta e sulla sinistra verso la nota Piazza delle Erbe.
Sinceramente, per me, la Casa di Giulietta non è niente di speciale. All’interno della corte si trova oggi un albergo chiamato il Sogno di Giulietta e dopo una certa ora il cancello di accesso alla corte viene chiuso ed entrano solo gli ospiti. In ogni caso, si tratta di un cortile interno dove si trova il palazzo della famiglia Dal Cappello, risalente forse al XIII secolo. Col tempo si è fatta strada l’idea che fosse stato la dimora di Giulietta Capuleti e il balcone fosse quello da cui dialogava con Romeo. Il comune di Verona ha acquistato una parte del palazzo e oggi ospita il Museo Casa di Giulietta. Si accede al cortile da un arco le cui pareti sono ricoperte di scritte e messaggi d’amore e la corte è sempre piena di persone, soprattutto a causa della statua di Giulietta. L’attuale statua è una copia dell’originale che fu realizzato nel 1969 dallo scultore Nereo Costantini e collocato nel cortile nel 1972 per volere dei Lions di Verona. La statua in bronzo si è usurata molto nel tempo a causa del rito beneaugurante che richiede di toccare il seno destro di Giulietta. Non so… andateci e non vi aspettate molto e magari poi fermatevi a pranzo alla Trattoria Al Pompiere!
Proseguendo su Via Cappello si arriva poi alla Porta Leoni, antica porta romana conosciuta anche come Porta San Fermo per la vicinanza alla chiesa omonima. Si rischia di non vederla passeggiando distrattamente, ma è un piccolo gioiello addossato agli edifici più contemporanei.
Percorrendo invece Via Cappello dalla parte opposta, si raggiunge la famosa e vitale Piazza delle Erbe con la Torre dei Lamberti, il Palazzo della Ragione con la Galleria di Arte Moderna e il mercato. Sulla piazza si affacciano forse gli edifici più belli di Verona, con facciate elaborate e affrescate, adorne di piante e fiori. Il mercato, colorato e pieno di profumi, è piuttosto turistico, con maschere e ninnoli vari, ma se avete fame potrete acquistare qualche dolcetto e della ottima frutta.
La Torre dei Lamberti con i suoi 84 metri di altezza è uno dei punti panoramici più belli di Verona, perché, essendo in centro, consente di avere una visuale a 360° della città spaziando sui tetti, sul fiume e i resti romani. Si può salire sia a piedi percorrendo i 368 scalini che con l’ascensore. Il biglietto di ingresso, almeno quando sono andata, è unico e consente l’accesso anche alla Galleria di Arte Moderna. La Galleria è ospitata all’interno del Palazzo della Ragione, un edificio bellissimo bianco e rosso, che risale al XII secolo, sorto vicino all’antico foro romano. Si tratta di uno dei primi palazzi pubblici d’Italia e nel tempo ha accolto diversi enti fra cui il consiglio cittadino, l’ufficio dei pegni, le carceri e gli uffici giudiziari (da qui il nome). Anche se non avete intenzione di visitare la galleria d’arte, entrate nella corte interna: è suggestiva e fonte di qualche minuto di quiete.
Subito dietro Piazza delle Erbe si trovano Piazza dei Signori e i Palazzi Scaligeri, eredità della dominazione scaligera. Nella piazza svetta al centro la statua di Dante ed è circondata da edifici che ebbero funzioni politiche, amministrative e di rappresentanza. Poco dopo si incontra uno dei monumenti più spettacolari di Verona: di fronte alla Chiesa di Santa Maria Antica, risalente al XII secolo e divenuta nel Duecento cappella di famiglia degli Scaligeri (signori della contrada), si trovano le Arche Scaligere. Esse, realizzate in pieno stile gotico, furono il complesso funerario monumentale della famiglia, destinate ad ospitare la tomba di alcune personalità illustri della casata, fra cui Cangrande, uno dei più grandi Signori di Verona. Sono veramente belle ed imponenti, decorate in maniera minuziosa, con una forte simbologia che richiama le gesta dei Signori e le loro conquiste.
Le chiese meritano un discorso a parte. In un fazzoletto di terra si trovano edifici splendidi, sia come architettura esterna che come bellezza degli interni. Io ho visitato:
Non si tratta di una unica grande chiesa, bensì di un complesso architettonico che comprende la Cattedrale di Santa Maria Matricolare, la Chiesa di San Giovanni in Fonte e la Chiesa di Sant’Elena, collegate dall’Atrio di Santa Maria Matricolare. Purtroppo all’interno della Basilica erano in corso lavori di ristrutturazione, ma ho visto bellissimi affreschi con soggetti vividi e splendidi marmi. La struttura sorge sul luogo dove venne edificata, nel IV secolo, la prima chiesa cristiana della città; l’attuale edificio è del XII secolo. Il battistero della Cattedrale, San Giovanni in Fonte, risale più o meno alla stessa epoca e si caratterizza per il fonte battesimale ottagonale, capolavoro della scultura romanica. Infine, la parte più particolare, sono i resti archeologici di due basiliche paleocristiane visibili sotto la Chiesa di Sant’Elena e il chiostro. Ci sono mosaici molto belli e ben conservati. L’ingresso costa la cifra irrisoria di 2,50 euro e l’accesso è consentito tutti i giorni (fasce orarie specifiche per la Cattedrale).
La Chiesa di Santa Anastasia fu iniziata nel 1290 e non fu mai completata. Così la facciata esterna incompiuta sfoggia uno splendido portale gotico e all’interno si possono ammirare bellissimi soffitti affrescati e mosaici a terra con soggetti geometrici. Nella chiesa sono presenti opere di grande valore, ma quel che mi ha colpito sono i gobbi acquasantiera all’ingresso. La Chiesa di San Pietro Martire, definita anche di San Giorgetto, è un edifico gotico che rischia di passare inosservato e invece all’interno le pareti sono tappezzate di affreschi antichi, purtroppo molto rovinati. E’ esattamente a fianco della Chiesa di Santa Anastasia. Infine la Chiesa di San Fermo, rispetto alle prime due, si trova dalla parte opposta, dopo la Porta Leoni. Anche in questo caso la lunga storia di Verona si palesa e abbiamo due chiese: quella superiore, gotica, e quella inferiore, romanica. In quella superiore colpisce il soffitto ligneo a carena multipla, nella inferiore il susseguirsi di colonne affrescate.
E infine, arriviamo alla Verona romana. Non avevo coscienza del forte segno lasciato dall’epoca romana, ma in realtà le tracce vanno ben oltre l’Arena e, passando per le antiche chiese, arrivano fino al Teatro Romano e al Museo Archeologico.
Questi luoghi si trovano di là dall’Adige, oltre il Ponte Pietra. Attraversando il fiume si aprono bellissimi scorci sulla città, illuminati in una calda giornata di sole. Si arriva poi all’ingresso del Teatro e con un unico biglietto di 4,50 euro si ha accesso ad una delle più imponenti meraviglie di Verona. Il Teatro risale al I secolo a.c. ed è tutt’ora utilizzato per rappresentazioni. Purtroppo molta parte dell’opera è andata perduta, ma ciò che rimane restituisce in pieno la magnificenza del luogo: le gradinate, la cavea e diverse arcate. Si accede al Museo direttamente; è stato recentemente ristrutturato e conserva un grande mole di reperti che testimoniano la Verona romana, la vita quotidiana in epoca antica, la sezione dedicata ai cimiteri e al teatro. Spendete un paio d’ore da questa parte dell’Adige e non ve ne pentirete. In più, potrete fare delle bellissime foto panoramiche (per evitare riflessi del sole, meglio al mattino).
Fra le 18,00 e le 19,00 potrete prendere la via di casa e potrete dire di aver iniziato a conoscere Verona!