Le prime impressioni di questo viaggio in Grecia, fra entroterra e mare, storia e natura, si affollano nella mia mente.
La Grecia è un bellissimo Paese, vario naturalisticamente con un mare splendido, accogliente, ricco di storia e cultura, con soli 11 milioni scarsi di abitanti di cui circa 5 nell’area metropolitana di Atene. E’ un luogo sicuro, facile da visitare, adatto a tutte le tasche e a tutte le età, famiglie, coppie e single. L’entroterra, molto meno noto delle isole, offre gioielli e scorci del tutto inattesi, a tratti simili alle campagne e montagne italiane.
Quest’anno il mio itinerario errante, in realtà organizzato da amici, ha toccato la Tessaglia, le Sporadi e Atene, con un passaggio veloce nel sud dell’Attica. E’ stata un’altalena di emozioni tra il paesaggio montano e a tratti mistico delle Meteore, il mare cristallino e incontaminato di Skopelos e la vitalità inattesa di Atene.
Alcuni pensieri si sono fissati nella mia mente fin da subito, pur avendo già visitato diverse isole greche (vedi qui Naxos e Kos e in passato Rodi, ecc.).
La Grecia è economica anche quando ti concedi lussi insperati. Si mangia bene e abbondante (questo sempre!) con 10/15 euro, una ottima cena di pesce non supera i 30 euro anche nei posti più turistici, con 100 euro si dorme in hotel di tutto rispetto, fronte mare, e con 40/50 euro ci sono appartamenti ovunque, anche nei luoghi più pittoreschi. Ad Atene, una buona camera doppia all’hotel Stanley, 4 stelle ben ubicato vicino alla metro, costa intorno agli 80 euro. L’acqua nei chioschi costa 50 centesimi. L’unico lusso costoso è l’espresso italiano: si trovano marche note come Kimbo e Illy o nomi sconosciuti; non sempre è buono, spesso passabile, costo dai 2 euro ai 2,50. Ricordate di specificare “espresso”, “short”, “italiano”, per ottenere qualcosa di paragonabile al caffè italiano.
La viabilità è buona, pochissimo traffico se si esclude Atene, solo alcuni tratti sono a pagamento e comunque niente di paragonabile alla costosa Francia; i carburanti costano meno che in Italia e, almeno nelle zone visitate, non ci sono problemi di rifornimento.
Ad Atene la metropolitana è un lusso senza eguali: tre linee pulite, puntuali, efficienti e senza gentaglia. Addirittura in alcune stazioni ci sono istallazioni artistiche e spesso vetrine con reperti archeologici trovati durante gli scavi per i lavori di costruzione. Il biglietto della singola corsa costa 1,20 euro, ma se si acquista il biglietto valido 5 giorni si spendono solo 9 euro!
Recentemente, per aiutare la situazione economica, i prezzi di musei e siti archeologici sono stati rivisti sensibilmente al rialzo. Tranne forse qualche eccezione, mi sembrano comunque prezzi più che onesti, soprattutto se commisurati all’importanza dei siti e dei musei proposti. Considerate che l’Acropoli, sito dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, ha un biglietto di ingresso di 20 euro, ma con il biglietto combinato di 30 euro si accede anche a tutta una serie di altri siti archeologici come l’Agorà Antica, l’Agorà Romana, il Tempio di Zeus Olimpio, ecc. (qui ho trovato un sito che li elenca); restano esclusi i musei. Ve lo dico subito: i musei di Atene sono bellissimi anche solo esteticamente e valgono il biglietto (fra l’altro code brevi e veloci).
La Grecia è una meta raggiungibile velocemente e in maniera comoda per tutte le tasche: si può volare su Atene da diversi aeroporti italiani oppure si può viaggiare in traghetto. Il vantaggio di volare è che si risparmia molto tempo; lo svantaggio è che deve essere messo in conto il noleggio dell’auto. Nel nostro caso, abbiamo portato l’auto imbarcandoci ad Ancona con arrivo a Igoumenitsa e poi rientro da Patrasso facendo rotta di nuovo su Ancona. Ci siamo trovati bene facendo i biglietti sul sito della Anek Italia, ma ci sono diverse compagnie equiparabili. All’andata abbiamo viaggiato sulla Hellenic Spirit, diciamo un po’ da rinnovare, mentre il ritorno è stato molto confortevole sulla Superfast XI. Il consiglio è prendere la cabina: 15/16 ore all’andata e 22/23 ore al rientro mi sembrano impegnative per un passaggio ponte. Per risparmiare circa un 20% conviene fare i biglietti appena aprono le prenotazioni (tipo gennaio per agosto) e, per un ulteriore sconto, si può sottoscrivere la Anek Smart Card che è immediata e gratuita.
La Grecia è una meta adatta a tutti i tipi di vacanza: riposo assoluto, visita culturale o viaggio di scoperta. Il mio consiglio è avere tanta voglia di visitare ed essere disposti a qualche sacrificio (una levataccia, una faticosa salita o un po’ di caldo nel pomeriggio). Infatti, oltre a tante spiagge e baie splendide, ci sono infiniti siti archeologici e luoghi storici da visitare e meravigliose camminate che si possono fare nelle zone montane. Arrivando da Igoumenista, noi ci siamo fermati qualche ora sia a Ioannina che a Metsovo: la prima è una località sul lago, con il centro antico, un ordinato lungolago e la possibilità di fare gite in barca; la seconda è una ridenti località montana (1.160 metri s.l.m.!) dove la temperatura non raggiunge i 28 gradi, l’aria è tersa e si possono seguire bei sentieri nei boschi.
Altra sorpresa: le temperature. Abbiamo lasciato un’Italia flagellata dai più tremendi draghi sputafuoco e ci siamo ritrovati in una Grecia dal clima asciutto, ventilato, dove la temperatura più alta è stata sui 30/32 gradi ad Atene. Non dico che non abbiamo sudato, ma abbiamo goduto splendidi pomeriggi in spiaggia senza boccheggiare, abbiamo potuto girare la capitale in pieno pomeriggio e visitare le meteore senza ombra propizia.
Un dubbio mi è rimasto sulla cucina greca. Abbiamo mangiato bene quasi sempre, anche nei luoghi più turistici. Gli ingredienti sono freschi e genuini, le porzioni abbondanti e i metodi di cottura non troppo elaborati. Per quanto sembri strano, il pesce non è l’alimento principe anche se molto presente; non ha una cucina particolarmente creativa essendo presentato crudo, alla griglia o fritto. C’è invece tanta carne, soprattutto pollo, agnello e maiale, e un buon mix di verdure con insalate, pomodori, melanzane, zucchine, fagioli, fave e quintali di cipolle. Ci sono alcune pietanze ricorrenti: il souvlaki (spiedini di carne), l’insalata greca (anche quella cretese è particolare), la moussakà (una specie di melanzane alla parmigiana ma più impegnative!), i dolmades (involtini in foglie di vite), le polpette di carne o di zucchine, il formaggio grigliato o fritto (saganaki), la feta e i loukoumades (frittelle dolci cosparse di miele, granella di mandorle e cannella). E’ una buona cucina, adatta a tutti i palati e attenta a preservare i sapori originali, ma la cucina italiana mi sembra più varia e più ricca di sfumature regionali. Il dubbio che riporto è questo: sarà veramente così oppure la cucina greca della mamma e della nonna, quella che non si mangia al ristorante, è ricca di tesori nascosti? L’ultima sera ad Atene abbiamo cenato al ristorante Kuzina, abbondantemente recensito da Tripadvisor, dalle guide turistiche e dalla guida Michelin: in quel caso ci siamo resi conto che, pur restando le porzioni faraoniche, la cucina gourmet greca esiste.
Chiudo con quello che è stato il mio pensiero ricorrente: la Grecia merita e potrebbe chiedere di più; non troppo da diventare pretenziosa, ma sicuramente valori più adeguati a quanto offre in termini di cibo, qualità, natura, cortesia, storia ed esperienze.
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