Prima tappa sulla destra è la chiesa duecentesca di San Francesco. Interni puliti e rigorosi, facciata austera, in tipico stile francescano; è impreziosita all’interno dai resti di alcuni affreschi trecenteschi e da uno splendido crocifisso calato dall’alto su un altare in pietra assolutamente imponente.
Nella cappella laterale si trova un armonium della fine del secolo scorso (non sapevo neanche cosa fosse… thanks Google!).
Poco oltre si trova il Palazzo Piccolomini, visita obbligata in città. L’ingresso costa 7 euro compresa audioguida; consente solo visite guidate della durata di circa 30 minuti e ne vale assolutamente la pena. Il palazzo, residenza estiva di Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II, fa parte del complesso monumentale che comprende anche la cattedrale adiacente e la piazza, edificato nel 1459 dall’architetto Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti.
Il palazzo fu residenza ininterrotta della famiglia Piccolimini dal 1462 al 1962 e la visita permette di scoprire le splendide stanze perfettamente conservate, gli arredi d’epoca, i pavimenti ed i soffitti quattrocenteschi e una bella collezione di armi, dai fucili alle lance, agli elmi e alle spade.
Si ha inoltre accesso al loggiato del primo piano, da cui si gode di una vista mozzafiato sulla Val D’Orcia con il monte Amiata in lontananza, alla corte interna ed al giardino pensile, con geometrie perfette e piante lussureggianti. I dettagli degli interni sono molto interessanti, forse perché essendo stato abitato fino a circa 50 anni fa il palazzo conserva un forte vissuto.
A fianco, affacciata sulla piazza Pio II, si erge la cattedrale; pur essendo attualmente in restauro, ha una facciata imponente e degli interni maestosi, seppure nella loro semplicità, con soffitti a volta e colonne svettanti. Le grandi vetrate colpiscono subito all’entrata, sia per la luce che per la loro eleganza.