Quella gran culo di Cenerentola!
Noi siamo state fregate da piccole, quando ci hanno regalato la prima Barbie e ci hanno detto che se ci comportavamo bene avremmo ricevuto anche Ken. Ebbene, la nostra attesa del principe azzurro è iniziata allora e non è più finita… Purtroppo! Siamo ancora lì alla finestra a guardare se il cavallo bianco arriva e se il principe in sella è veramente azzurro. Abbiamo un bel dire che abbiamo capito che non esiste (non è mica un puffo blu!), nella nostra mente ormai quel tipo è radicato e, consciamente o inconsciamente, paragoniamo tutti i nostri uomini a quell’ideale.
Poi ognuna di noi lo declina come crede, può essere un uomo bello-alto-biondo-occhi azzurri-atletico-sorridente, può essere bello-alto-moro-occhi tenebrosi-intelligente, può essere bruttino-basso-maniglie dell’amore-ricco, ma in ogni caso è colui che ci salverà da questa vita noiosa e banale per farci divenire principesse del regno che non c’è.
E tutte le nostre relazioni o non relazioni risentono di questo schema mentale; anche coloro che dicono di essere libere dallo schema, seguono il non-schema, che è a sua volta uno schema preciso. Tutte quelle regole sulla prima telefonata e il rispondere solo al terzo squillo, sul primo appuntamento e il bacio di fine serata oppure sulla prima volta che fate sesso che non deve essere mai la prima sera (salvo poi esserlo nella pratica!), ecc. ecc. Sono tutti schemi che si ripetono dalla notte dei tempi, tramandati di madre in figlia, di generazione in generazione adeguandosi soltanto ai tempi e ai mezzi. Nei favolosi anni novanta, quando ancora il cellulare non era un must, appena dato il numero al ragazzo si stava in casa ad aspettare la telefonata, salvo poi raccontare che stavamo uscendo e ci aveva trovato per puro caso; oggi, nell’era di Facebook, se lui chiede l’amicizia si passano i primi venti giorni a scambiarsi link e mi piace sui post prima di convincerlo a chiedere il numero di telefono.
Ma la storia non cambia e fin da subito valutiamo il povero malcapitato sulla base delle caratteristiche standard. E purtroppo, oggi, i nostri ragazzi son proprio rospi fatti e finiti che dfficilmente diverranno principi, neanche dopo il centesimo bacio. Sono normali, distrutti da tutta la tecnologia che dovrebbe aiutarci (se-non-risponde-al-messaggio-dopo-due-minuti-vuol-dire-che-chatta-con-un’-altra oppure se-è-on-line-e-non-chatta-con-lei-non-è-interessato); hanno dimenticato le regole della galanteria ma non hanno sviluppato alcuna nuova forma di approccio, sono sopraffatti dalle ragazze che prendono l’iniziativa e si ritrovano ad accettare un’uscita convinti di averla proposta.
Mettiamocelo bene in mente: il principe azzurro non esiste e solo quella gran culo di Cenerentola è riuscita a ballare con il principe senza prima farsi invitare, a farsi cercare senza avergli lasciato il numero e soprattutto a farsi sposare grazie a una scarpetta di cristallo che nella realtà non sarebbe entrata neanche a una pulce.
Se smettiamo di cercare o, una volta trovato l’amore, di paragonarlo al fantomatico Azzurro, ci renderemo conto che i nostri principi sono tutt’altro che trascurabili: sanno farci compagnia nelle sere tempestose, sanno portarci le rose (anche se glielo abbiamo dovuto ricordare passando davanti al fioraio), sanno tenerci caldo nelle notti fredde (proprio come la copertina di Linus) e sanno coccolarci durante le paturnie (anche se non capiscono mai cosa sono e da cosa dipendono). D’altra parte siamo diventate forti ed emancipate, abbiamo capito che è meglio avere auto e patente piuttosto che farci passare a prendere, che è più dignitoso avere una propria carriera piuttosto che la loro carta di credito, e che non è necessario dar sempre ragione per essere apprezzate. I nostri cari rospi, annaspando nei meandri delle nuove regole, ci stanno cercando (scarpetta alla mano) e sono certa che ci troveranno.
Quella gran culo di Cenerentola non resterà la sola fortunata ancora per molto!